Il Palazzo

Il Palazzo di Giustizia di Cagliari occupa, in posizione dominante, tutto il lungo fronte di un vasto spazio in leggera pendenza che forma Piazza Repubblica. coprendone l’intero lato orientale.

Nel 1929 nacque l’idea di edificare un nuovo palazzo, ove ospitare gli uffici destinati alla giustizia, sino ad allora collocati nei nobili ma vetusti ed ormai insufficienti edifici del Castello.
Dapprima fu individuata, come sede, il Viale Trieste, che costituiva il cuore della vita economica e sociale della città.
Il Palazzo di Giustizia di Cagliari Fu indetto un concorso, che aveva come condizione che il progettista fosse rigorosamente sardo, che andò incontro a varie difficoltà, legate anche al fatto che non era assicurato al progettista la possibilità di eseguire il progetto esecutivo. Furono comunque presentati tre progetti. Il primo classificato, intitolato “Unicuique suum” – la frase è riportata oggi sul frontale della facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Cagliari - , un edificio di gusto classicheggiante contemperato dal “moderno”, era dell’ing. Domenico Dettori.
Dopo lunghe controversie, nel 1933, si decise di abbandonare l’idea di edificarlo nella zona, già congestionata, di Viale Trieste, e di collocarlo, invece, nella regione di su Baroni, all’epoca posta all’estrema periferia della città, circondata da campi di mandorli, alle pendici di Monte Urpinu.
Le molte traversie della costruzione impediscono di individuare un unico progettista; oltre al Dettori, vi partecipò l’arch. Gino Benigni(1889-1948) - che non figurava ufficialmente nel concorso perché non sardo - importante professionista di livello nazionale, che aveva operato particolarmente a Roma, e che contribuì anche alla progettazione del Palazzo di Giustizia di Sassari - e l’ingegner Augusto Valente, che aveva progettato fra l’altro a Cagliari il grande fabbricato dell'I.N.C.I.S. (Istituto Nazionale per le Case degli Impiegati Statali) in piazza Galilei, poco lontano dal cosiddetto "Campo Carreras" (oggi via Bacaredda) dove nel primo decennio del Novecento furono realizzate le prime case popolari di Cagliari.
Contributi importanti sono attribuibili anche agli ingegneri del genio Civile dell’epoca. Fu dunque portata a termine la parte frontale e le due ali laterali, ed il Palazzo fu inaugurato nel 1938. Gli uffici, dapprima, occuparono solo l’ala sinistra del primo e secondo piano. Solo negli anni cinquanta del secolo scorso,furono occupate anche le parti dell’ala destra.
Negli anni 80-90 del secolo scorso fu completato l’edificio, con la costruzione dell’ “ala nuova”, che si affaccia sulla Via Vidal, con un prospetto moderno, ampiamente vetrato, che subì radicali trasformazioni, di buon livello estetico, nel 2003, eseguite su progetto del Genio Civile di Cagliari.
Negli anni novanta del secolo passato, furono realizzate, inoltre, all’interno del cortile compreso fra l’ala vecchia e quella nuova, due torri, destinate ad ospitare ulteriori uffici, che l’espansione dell’attività giurisdizionale aveva reso del tutto necessari.
La parte frontale e laterale dell’edificio, "l’ala vecchia", che costituisce la parte più antica della costruzione, appare chiaramente ispirata alle idee di Marcello Piacentini, indiscusso dominatore dell’architettura e dell’urbanistica italiana fra le due guerre, che, partendo dal razionalismo architettonico, ispirato al principio della funzione-forma, passò poi al monumentalismo - corrente di pensiero che conquistò l’ Europa, dalla Russia alla Finlandia ,dalla Francia all’Italia orientando l’edificazione degli edifici verso proporzioni imponenti ed essenziali – ed autore di opere memorabili come l’ideazione urbanistica e l’esecuzione di alcuni edifici dell’EUR 42, il Rettorato dell’Università la Sapienza, Via della Conciliazione a Roma, ecc.
L’edificio riprende con evidenza quei modelli nella mole, negli spigoli diritti, nei ritmi poderosi e presenta una facciata sobria e priva di decorazione sull’ampiezza del fronte che domina lo spazio antistante, sistemato dopo decenni dalla inaugurazione dell'edificio.
L'aspetto imponente è sottolineato dall'uso di materiali come la pietra di Serrenti, vulcanite utilizzata, con il travertino, nella costruzione, ed è segnato verticalmente da colonne di ordine gigante che abbracciano i tre livelli di aperture. In centro un altissimo pronao retto da pilastri e colonne, privi di base e di capitello, è completato da una grande scritta recante la parola latina IVSTITIA. Rispetto al disegno originario non furono realizzati i timpani nei due avancorpi laterali, né quello del fastigio nella parte centrale.
La pietra di Serrenti, vulcanite oligocenica associata a tufi e ad altre brecce vulcaniche, di tonalità che vanno dal grigio al celeste chiaro – tono cromatico dominante nella facciata del Palazzo – provengono verosimilmente dalle cave di Monte Atzoru-Monte Ibera – poste a breve distanza dall’abitato di Serrenti, e si distingue dalle altre pietre da cava di quel territorio, altrimenti policrome, proprio per il colore, del tutto peculiare. Nei primi anni del secolo scorso, con l’arrivo degli scalpellini toscani, subito integrati nella importante tradizione degli scalpellini locali, e con le nuove tecniche da loro importate, questa pietra divenne prevalente nella produzione di quel territorio, e, per le sue caratteristiche, fu utilizzata in una molteplicità di opere pubbliche. A Cagliari, che attraversava un momento particolarmente attivo, testimoniato dalla quantità di opere pubbliche realizzate, fu impiegata nella facciata della Chiesa di San Francesco che si affaccia su quella che oggi è chiamata Piazza Kennedy, per il basamento della statua e per una parte dell’arredo di Piazza del Carmine, per il Parco delle Rimembranze di Via Sonnino, e per altre opere, contribuendo a comporre una delle tonalità cromatiche tipiche della città di quell’epoca, che accomuna queste costruzioni nel sentimento della città sedimentato, in maniera spesso inconsapevole, nello spirito dei cagliaritani. A questo stile si accorda, ma con accenti moderni, misurati e sobri, l’attuale facciata dell’ala nuova, prospicente via Vidal.
In questo palazzo si svolge, da quasi un secolo, la vita giudiziaria di gran parte della Sardegna. Grandi processi, memorabili arringe si sono alternati a quotidiane controversie, civili e penali, e le notizie che da qui rimbalzano quotidianamente sui giornali dell’Isola hanno reso consueto questo luogo e conosciute ai sardi le linee ed i colori dell’edificio.

Il Tribunale ordinario di Cagliari è sito in Piazza della Repubblica, 18 09100 Cagliari

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